Le botteghe

Cinque negozi sfitti temporaneamente affidati a cinque bottegai: cinque artisti che si impegnano a raccogliere tutti quei tratti che riteniamo costitutivi dell’umanità che siamo oggi, da conservare e tramandare a futura memoria. Un’iniziativa che non solo vuole contribuire a immaginare un nuovo senso per quei luoghi, ma vuole stimolare a riflettere sul futuro in quanto determinato anche dalle piccole e grandi scelte di ciascuno. Il progetto ha un taglio di tipo transgenerazionale e si rivolge in egual misura agli adulti e alle nuove generazioni, cercando di metterle in contatto attraverso elementi ricorrenti dell’umanità.

Le botteghe saranno aperte dal 6 al 29 maggio, dal mercoledì al sabato, con orario 16:30 – 19:30.

L’ingresso alle botteghe è libero. I cittadini potranno recarsi in bottega senza alcuna prenotazione o preparazione e decidere se visitarla o prendere parte attiva al progetto: in ogni bottega un artista/bottegaio condurrà il cliente/visitatore in un piccolo rito, in una breve azione di memoria, ricordo e collezione.

Le botteghe, infatti, raccolgono parole, voci, immagini e oggetti.

La partecipazione al progetto è libera per tutti i cittadini e si svolgerà nel totale rispetto delle normative contro la diffusione del contagio da Covid-19. Si informa che gli orari e le modalità di apertura delle botteghe potranno variare a seconda della situazione epidemiologica corrente e di eventuali nuove indicazioni ministeriali.

Strada Garibaldi, 12

Siamo un insieme di parole. Ognuno di noi ha parole che non ha mai detto e parole care, parole di preghiera, parolacce vietate, parole che pronuncia così tanto spesso da dare fastidio, parole antiche e parole che guardano avanti. Scriviamo, ogni giorno, dizionari di noi stessi: scrivania, famiglia, madre, calcestruzzo, mela, anarchia. Ci chiediamo che parole vogliamo salvare, e in questa bottega diventiamo custodi di una lingua che si tramanda e si rinnova di generazione in generazione. Così che dalla superficie di un segno possiamo salvarne il contenuto. Vogliamo sentire il peso delle parole e trovare le radici che ci ancorano gli uni agli altri attraverso di esse.

Strada Imbriani, 45

Mettere il sale al posto dello zucchero, credere che il sole giri intorno alla terra, scrivere gatto con una T. La storia collettiva dell’umanità si potrebbe raccontare attraverso i suoi errori, alcuni abominevoli, altri rivoluzionari, altri ancora taciuti, gridati, riscritti, rinnegati. L’errore è un’alternativa al vero nella quale incappiamo. È un graffio che segna il giusto, che rompe l’ordine. Raccogliamo gli errori per ricordarci come, attraverso il nostro errare, ci raccontiamo.

Via Trento, 44

La nostra vita di tutti i giorni è scandita da continue attese. Aspettiamo l’autobus, un attimo, che i figli escano da scuola, che i genitori finiscano di lavorare, il nostro turno in banca, dal medico, alle poste. Bisogna aspettare. Si aspetta la pioggia, il sole, la neve, si aspetta che il proprio amore si presenti all’appuntamento, si aspettano le scuse, le feste, le ferie, lo stipendio. Ma dove vanno a finire tutte queste attese? Questo tempo sospeso, che scorre a metà tra la noia e la sorpresa? Noi ci siamo immaginati che vadano a finire tutte nella nostra bottega.

Strada Nino Bixio, 17

Ariosto immagina che la Luna sia il luogo dove si raccolgono tutte le cose perdute sulla Terra; noi invece ci siamo immaginati che questo luogo sia una semplice bottega. Una volta dentro, ci si accorge subito che quella è una bottega dove non si va per acquistare qualcosa ma per lasciarlo andare per sempre al suo destino. Un archivio impossibile, capace di contenere ciò che non c’è più proprio perché non ha più l’ansia di ritrovarlo, né la fissazione di tornare a possederlo, ma solo il desiderio di ricordarlo.

Borgo Regale, 24

*Dal 12 maggio

L’etimologia della parola desiderio ha a che fare con la stella, non solo metafora di ciò che ci manca, una stella è anche tutto ciò che serve per orientarsi, indica una direzione, per noi stessi e per gli altri. Così un desiderio può indicarci una direzione e più desideri possono tracciare una mappa. Dunque questa raccolta invertirà la rotta dei desideri spostandola da ciò che manca a ciò che abbiamo: cosa ci muove oggi, adesso? Cosa ci tiene fermi? Cosa vorremmo smuovere?